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LAV contro campagna pubblicitaria "ora del latte"

LAV contro campagna pubblicitaria “ora del latte”

Ministro politiche agricole:” utilizzare i termini “indispensabile” e “fondamentale” riferiti al consumo di latte è ingannevole, lo testimoniano milioni di vegani e di intolleranti al lattosio in tutto il mondo”

 

La LAV ha chiesto l’intervento dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria contro la campagna a favore del consumo del latte promossa in questi giorni dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali con testimonial come Carlo Cracco, Cristina Parodi e Giorgio Calabrese.

Sulle pagine del sito web “l’ora del latte“, infatti, si definisce “fondamentale” questo alimento “in tutte le fasi della vita degli individui” , affermando che “per una corretta alimentazione quotidiana” è “indispensabile per il nostro organismo, sia per quanto riguarda la fase dello sviluppo che nell’età adulta”. ora del latte, “ti presento il latte“.

“Il termine indispensabile è stato già censurato come ingannevole negli anni scorsi dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, su nostra istanza contro Mellin e Consorzi di produttori di carni che intendevano accreditare il messaggio che è impossibile vivere senza alimentarsi con proteine animali, e questo è contraddetto dalla vita di milioni di vegani e di intolleranti al lattosio in tutto il mondo e in tutte le epoche – afferma Gianluca Felicetti, Presidente LAV – Siamo l’unica specie di mammiferi che prende il latte alle altre specie animali, sottraendolo ai loro piccoli fatti nascere a forza. Siamo scandalizzati che il Ministero delle politiche agricole bruci ben 120 milioni di euro di aiuti per un sistema zootecnico dopato dai contributi pubblici, incapace di reggersi solo sulle proprie gambe. E’ incredibile infine che ai numerosi tipi di latte vegetale sia applicata addirittura l’IVA al 22% come bene di lusso, contro quella al 4% del latte di origine animale: una discriminazione nei confronti degli agricoltori e una vessazione per una sempre più consistente parte dei consumatori”.

lav

Nota

Il latte non è indispensabile, perché? La risposta è presto data, la forniscono i numeri: per esempio negli Stati Uniti il 90% dei cittadini di origine asiatica, il 70% cento di quelli di origine africana e dei nativi americani, e il 50% degli ispanici sono intolleranti al lattosio, lo zucchero contenuto nel latte . Gli studi hanno dimostrato che una sostanziale riduzione della tolleranza al lattosio è comune tra chi ha origini arabe, ebraiche, italiane o greche.

Rapportandolo a livello mondiale, si arriva al 75% della popolazione. Già questo dimostra come il latte non si possa definire ‘indispensabile per il nostro organismo’.

E’ inoltre convinzione diffusa e ingannevole che il calcio contenuto nel latte sia indispensabile per la salute delle ossa. Numerosi studi, tra i quali l’Harvard Nurses’ Health Study, che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, hanno evidenziato che il consumo di latte non protegge dal rischio di fratture, conseguenza dell’osteoporosi. Il latte, che comporta molti altri rischi derivati dell’eccessivo consumo di alimenti di origine animale, è una delle possibili fonti di calcio, ma non è l’unica, né la migliore: esistono infatti eccellenti fonti vegetali di questo elemento.

31 maggio 2016

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