Modena si prepara al Natale parlando di tavole italiane

Giovedì 10 dicembre 2015 alle 17.00, presso la chiesa di San Carlo, via San Carlo, Modena, verrà presentato Natali d’Italia, libro di Stanislao Porzio, autore di testi d’argomento gastronomico e ideatore e organizzatore dell’evento Re Panettone®, Festa del dolce milanese.

A parlarne con l’autore sarà Lorenzo Lorenzini. E, per non lasciare insoddisfatta l’inevitabile acquolina in bocca, interverranno insieme al loro autore lo Spaziale e il Sandrone, i panettoni artigianali di Valter Tagliazucchi, maestro pasticciere del Giamberlano, di Pavullo nel Frignano.

La presentazione è offerta alla cittadinanza di Modena da La Bottega di Simona, nell’ambito della sua tradizionale anteprima Natale.

NATALI D’ITALIA
Le regioni a tavola nei racconti di chi ci è nato
di Stanislao Porzio
Guido Tommasi Editore

Panettoni, pandori e panforti sono solo la punta dell’iceberg artigianale/industriale di una tradizione rigogliosa e casalinga: quella dei pranzi di Natale italiani. Il 25 dicembre per alcuni, il 24 per altri rappresentano nel nostro Paese le ricorrenze di punta della gastronomia tradizionale, in memoria dei tempi in cui la cucina poteva lasciarsi andare alla fantasia e all’abbondanza solo nelle feste comandate.

Alla quantità fa riscontro la varietà, grazie alla straordinaria esuberanza delle nostre culture locali. Natali d’Italia, però, non è il solito libro di ricette. Ne contiene molte, ma il suo scopo fondamentale è raccontare. Raccontare le tradizioni di Natale a tavola regione per regione, così come – ed è la sua novità più esclusiva – ce le descrivono persone in carne ed ossa, dalla viva voce delle quali l’autore ha raccolto storie, consuetudini e aneddoti, oltre che menu e ricette.

Le persone intervistate, tutte accomunate dall’interesse per la cucina tradizionale, talvolta sono professionisti del settore (giornalisti gastronomici, cuochi, studiosi, produttori di vino) più spesso semplici appassionati. Hanno aderito volentieri all’invito alla narrazione per la loro gentilezza, ma anche perché fa piacere raccontare il proprio Natale. Così come è bello ascoltare quello altrui.