L’Europa investa in fiducia, rinsaldando i valori fondanti. La Pac perno delle politiche di coesione

Occorre contrastare l’antieuropeismo che avanza, ancor più dopo il duro colpo della Brexit, superare le posizioni ideologiche, gli egoismi e rinsaldare i valori fondanti.

La fiducia deve diventare la prima e la più importante tra le politiche di investimento dell’Unione europea, perché ha un ritorno tangibile per i cittadini europei, in termini di pace, libertà, uguaglianza, democrazia, coesione e prosperità». Lo ha detto Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, in occasione del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma.

«L’Europa unita aveva da subito avviato una politica comune per l’agricoltura, che è stata vista dai fondatori come il perno di un processo di coesione – ha proseguito Guidi -. Due, in particolare sono gli articoli che, con lungimiranza, nel 1957, sono stati dedicati al settore primario. L’articolo 38, che ha previsto la nascita della politica agricola comune e il 39 che ha posto l’accento, già allora, sull’importanza di incrementare la produttività dell’agricoltura europea per assicurare un tenore di vita equo agli agricoltori e garantire ai consumatori prezzi ragionevoli».

«Dobbiamo riportare la fiducia di cittadini e agricoltori (e di diversi Stati membri) pure sulla politica agricola comune – ha osservato Mario Guidi –. La Pac può essere migliorata ma resta indispensabile, fornendo materie prime necessarie ma anche ritorni tangibili per la società, in termini di sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e del territorio, conservazione del patrimonio culturale».

«Ci aspettano – ha concluso il presidente di Confagricoltura – mesi di intenso lavoro per riuscire a far porre l’agricoltore al centro di una strategia globale di promozione e di investimenti efficaci in termini di crescita, innovazione e sostenibilità. Una Pac migliore migliorerà anche l’Europa».

Roma, 25 marzo 2017