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International Parks Festival Giornata Mondiale della Biodiversità

International Parks Festival Giornata Mondiale della Biodiversità

Università e associazioni lanciano l’allarme: sempre maggiore il numero delle specie “aliene” che invadono il nostro habitat E nei Comuni del Parco dell’Adda compare la “Piaga del cacao”un nuovo insetto infestante

Si chiama “Piaga del cacao” (Selenothrix Rubrocintus) per via delle sue origini sudamericane, ma qui da noi attacca soprattutto carpini, aceri, castagni e farnie. Segnalato per la prima volta nel cremasco qualche mese fa, è già arrivato nei Comuni del Parco dell’Adda dove ha cominciato la sua opera invasiva. Un nuovo problema vicino a casa, ma non l’unico emerso nel corso del Convegno dal titolo “La tutela della biodiversità per il territorio” che si è tenuto oggi, domenica 22 maggio, Giornata mondiale della Biodiversità, all’interno dell’International Parks Festival 2016 cui hanno partecipato docenti universitari, rappresentanti di associazioni ambientaliste e delle istituzioni, nonché esperti del settore.

Oltre che della “Piaga del Cacao” si è parlato anche dell’aumento generale delle specie aliene e dei danni che provocano al nostro habitat, del ruolo degli agricoltori come difensori della biodiversità e salvaguardia delle specie vegetali e animali in via di estinzione (si veda la Vacca Bianca Valpadana) ma anche della problematica, sempre più frequente nei Parchi delle Alpi, dell’avvicinamento all’abitato di animali feroci come orsi e lupi, con conseguenti danni e problemi per le comunità ma soprattutto per pastori e agricoltori. “Tutte criticità che è necessario contenere e gestire in modo adeguato – ha spiegato Luigi Bonizzi (Veterinaria Università Studi di Milano)- per ridurre i danni che ne derivano”.

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Tematica opposte, ma non meno importante, quella della salvaguardia delle specie e, nello specifico, delle farfalle di cui spesso ci si dimentica ma che sono importantissimi impollinatori indispensabili per la riproduzione delle piante e quindi della vita. “Le problematiche non mancano ma il messaggio di oggi deve essere positivo – ha concluso Bonizzi – e deve basarsi su una visione in cui, per ls tutela della salute e il benessere di tutti, Uomo, animale e ambiente devono poter convivere nel migliore dei modi e procedere insieme verso i cambiamenti in corso e futuri, anche abituandosi alla convivenza se questo serve a risolvere le criticità”.

 

Hanno partecipato al convegno “La tutela della biodiversità per il territorio”: Lorenzo Santambrogio (Consigliere nazionale ANIRE), Elisabetta Parravicini (Presidente ERSAF), Fiorello Cortina (Innovation Management Città Metropolitana Milano), Chiara Crotti (Presentazione Progetto Pasturs), Alessandra Baronchielli (COPAGRI Lombardia), Massimo Rossati (Docente a contratto di Urbanistica nel Politecnico di Milano), Mara Leoni (Legambiente). Ha moderato l’incontro Luigi Bonizzi, del Dipartimento di Medicina Veterinaria Università degli Studi di Milano. Antonella Songia ha poi presentato il progetto di citizen scienze BIOBLITZ, in corso il 21 e 22 maggio in 15 aree naturalistiche lombarde (NDR. comunicato con i risultati nei prossimi giorni).

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Cos’è la Piaga del Cacao
È un tripide di origine tropicale-subtropicale originario probabilmente dal Sudamerica settentrionale, descritto per la prima volta a fine Ottocento nelle Antille, dove causava notevoli danni al cacao (da lì il nome). Gli adulti sono di colore nero-marrone scuro e misurano circa 1-1.2 mm di lunghezza, mentre le forme giovanili più piccole sono giallo chiaro con i primi segmenti addominali di colore rosso. Il ciclo vitale si completa in circa tre settimane cosicché in un anno si succedono diverse generazioni. Sia le larve che gli adulti con il loro apparato boccale forano l’epidermide delle foglie nutrendosi dei succhi cellulari: tale svuotamento delle cellule determina nelle foglie scolorimenti più o meno marcati e la conseguente comparsa di argentature, distorsioni e perfino il distacco precoce.

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Il suo scopritore italiano è il dottore forestale Andrea Wojnar che, nei mesi scorsi, ha individuato la presenza di questo nuovo insetto nel cremasco ritenendolo un “inedito, non solo nella zona ma addirittura in Italia e non risultano segnalazioni nemmeno per l’Europa”. Con Wojnar hanno collaborato all’identificazione l’agronomo Andrea Tantardini e il dott. Andrea Taddei, che con analisi di laboratorio ha confermato la diagnosi del primo. Le specie arboree che vengono colpite sono: Liqdambar, Carpino bianco, Acero campestre, Farnia, Koelreuteria, Castagno, e forse Alloro e Caco.

 

Trezzo sull’ Adda, domenica 22 Maggio 2016

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