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Agrintesa inaugura la nuova "casa" del kiwi a Castel Bolognese

Agrintesa inaugura la nuova “casa” del kiwi a Castel Bolognese

Ristrutturata con un investimento complessivo di 5 milioni di euro Nuovi, modernissimi, impianti di calibrazione e confezionamento nello stabilimento specializzato nella lavorazione e conservazione della produzione  di actinidia della cooperativa faentina, aderente ad Apo Conerpo

 

 

A poche settimane dall’avvio della raccolta, in una delle aree più vocate d’Italia per la coltivazione del kiwi, Agrintesa ha inaugurato oggi una struttura modernissima che consentirà di valorizzare al meglio questo importante frutto tanto diffuso nel nostro Paese e in particolare in Romagna. Stiamo parlando dello stabilimento di Castel Bolognese (Ra), da sempre specializzato nella lavorazione e nella conservazione della produzione di kiwi della cooperativa faentina, e oggi completamente rinnovato con soluzioni avveniristiche.

Agrintesa ha infatti promosso la realizzazione di nuovi impianti di calibrazione e confezionamento davvero all’avanguardia che, come ha dichiarato in occasione dell’inaugurazione il presidente, Raffaele Drei, “si collocano in testa alla classifica, per dimensioni e tecnologia, nella lavorazione della frutta fresca”. “Queste opere – prosegue Drei – consentiranno di aumentare ulteriormente la nostra competitività tramite un costante innalzamento del grado di affidabilità delle forniture e l’aumento del livello qualitativo. Sarà così possibile recuperare efficienza in tutte le fasi del processo di lavorazione con una conseguente diminuzione dei costi e un rilevante incremento della valorizzazione della produzione”.

“Lo stabilimento – sottolinea il direttore di Agrintesa, Cristian Moretti – sarà dedicato alla lavorazione del Kiwi a polpa gialla della varietà G3 oggetto di un importante accordo produttivo e commerciale siglato tra la cooperativa e la sua compagine sociale da un lato e Zespri dall’altro. Oltre al kiwi G3, a Castel Bolognese verrà poi confezionato il Kiwi a polpa verde sino a tutto il mese di maggio mentre in estate si lavoreranno susine ed albicocche, garantendo così l’utilizzo costante degli impianti e la piena attività del magazzino per tutto l’anno”.

“Fiore all’occhiello del progetto di ristrutturazione e riqualificazione, che ha richiesto un investimento di 5 milioni di euro – ricorda Moretti – sono i nuovi  impianti di calibrazione e confezionamento realizzati dalla ditta Sermac di Cesena. L’impianto di pre-calibratura è composto da due calibratrici ciascuna dotata di 8 linee con una capacità oraria complessiva di 40 tonnellate. Il prodotto viene attentamente ‘preselezionato’ attraverso un innovativo sistema di rilevazione di difetti esterni, colore e forma e viene suddiviso, in base alle selezioni, su 32 uscite. La linea di confezionamento è formata da due sistemi, anch’essi in parallelo, ed ha una potenzialità di 18-20 tonnellate l’ora. Su questa nuova linea il sistema qualità della macchina procede alla rilevazione di tutte le variabili e dei difetti esterni, ma anche della qualità interna del singolo frutto, ovvero è in grado di identificare le anomalie della polpa del frutto (parti morbide, ammaccature, danni da insetto, marcescenze, sovramaturo). Interamente automatizzati i processi di bollinatura, etichettatura e tracciabilità che permetteranno un controllo costante e preciso dei singoli frutti  sino al cliente finale”.

“A completamento degli impianti di lavorazione – afferma il direttore generale di Agrintesa – sono stati inseriti 2 nuovi tunnel di raffreddamento rapido per la gestione del prodotto destinato all’esportazione oltremare e 1.200 posti pallet di stoccaggio; è stata anche migliorata la qualità di conservazione con  nuovi assorbitori di etilene  ed umidificatori inseriti all’interno delle 44 celle di conservazione. Infine è stato realizzato un moderno e attrezzato laboratorio intitolato alla memoria di Luciano Matteucci, scomparso qualche mese fa, storico frigorista della cooperativa che ha dato il proprio personale contributo allo sviluppo delle tecniche di conservazione del kiwi; il laboratorio sarà utilizzato per i controlli in pre e post raccolta di tutto il kiwi gestito da Agrintesa”.

Parte dell’investimento è stato realizzato con i fondi del P.S.R. misura 4.2.01  che la Regione Emilia Romagna ha aggiudicato ad Agrintesa sul progetto dal titolo: “investimenti volti al miglioramento delle qualità delle produzioni ortofrutticole e al risparmio energetico dei processi di lavorazione”.

“I nuovi investimenti – concludono Drei e Moretti – consentiranno una più efficiente e qualificata lavorazione dei frutti delicati con elevato standard qualitativo attraverso l’introduzione delle più moderne tecnologie: l’obbiettivo di Agrintesa è differenziarsi sul mercato per la qualità del proprio prodotto recuperando efficienza lungo tutte le fasi del processo di lavorazione. Un traguardo possibile anche alla luce dell’importanza che questo frutto ricopre per la cooperativa faentina, storicamente la prima realtà italiana produttrice di kiwi”. Nel corso degli anni la produzione di questa specie si è consolidata e specializzata grazie al lavoro dei soci che hanno adottato le migliori pratiche agronomiche tese alla qualificazione del proprio prodotto e promosso la diversificazione sia per ciò che riguarda le linee produttive che per la tipologia varietale, affiancando la cultivar Hayward a polpa verde con le nuove varietà a polpa gialla (G3 e Jintao). La specie viene coltivata su una superficie di 1900 ettari per il kiwi a polpa verde a cui vanno aggiunti gli attuali 550 ettari circa dei kiwi a polpa gialla che raggiungeranno i 750 ettari entro il 2019. Complessivamente, la produzione si attesta su livelli importanti, che secondo le stime aumenteranno ulteriormente, raggiungendo le  45.000 tonnellate di kiwi verde e le 25.000 di kiwi a polpa gialla.

La cerimonia si è conclusa con l’intervento di Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative, che ha ricordato come l’inaugurazione di uno stabilimento rappresenti sempre un atto di fiducia nei confronti del futuro. “Questo progetto di Agrintesa – ha aggiunto Gardini – costituisce la risposta migliore alle difficoltà delle aziende agricole e, attraverso l’innovazione, accompagna i soci ad essere protagonisti del mercato che cambia”.

Ravenna, 30 Settembre 2017

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