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Extravergine, Maiorano Giovani Confagricoltura: "servono maggiori controlli sull'Import e informazioni dettagliate ai consumatori"

Extravergine, Maiorano Giovani Confagricoltura: “servono maggiori controlli sull’Import e informazioni dettagliate ai consumatori”

“L’olio di alta qualità tracciata si conferma tra i migliori prodotti italiani e, in qualche modo, paradossalmente esce rafforzato da questo ultimo scandalo. Lo dimostra l’accordo di filiera siglato dalle associazioni di categoria del comparto oleario per valorizzare l’intera filiera. La campagna olearia, ancora non terminata, si prospetta buona e ha riportato l’ottimismo in campagna per uno dei prodotti top della nostra agricoltura. Ci aspettiamo qualità ottima e un volume maggiore dello scorso anno, anche se non ancora in linea con le annate migliori”. Questo il commento del presidente dei giovani di Confagricoltura, Raffaele Maiorano a proposito dell’olio d’oliva vergine spacciato per extravergine, venduto da alcuni marchi industriali.

Anche se è ancora presto per un bilancio definitivo, in base ai primi dati pervenuti dagli associati, si prevede un aumento produttivo che in alcune zone dovrebbe toccare il 60% e la qualità si conferma ottima. Importante, a parere dei giovani imprenditori di Confagricoltura, è spiegare ai consumatori che la qualità ha un prezzo.

“Se passerà, poi, anche l’autorizzazione temporanea decisa dalla Commissione Ue di far entrare quantitativi supplementari di olio d’oliva tunisino nel mercato europeo, per i consumatori – dice Maiorano – saper scegliere diventerà ancora più difficile. Servono maggiori controlli sul prodotto importato, occorre garantire la tracciabilità e fare campagne di informazione e sensibilizzazione, a partire dalle scuole e nei supermercati”.

“E’ importante educare le nuove generazioni al gusto e alla qualità per garantire il futuro al settore. Questa è l’occasione – conclude il presidente dei giovani di Confagricoltura – per rilanciare l’immagine e l’offerta del vero prodotto nazionale. I produttori onesti, tra cui molti giovani che hanno puntato su uno dei simboli più conosciuti del ‘made in Italy’, raccolgono nei tempi giusti per mantenere bassa l’acidità, fanno controlli e analisi, con l’obiettivo di portare sulle tavole un prodotto di eccellenza, buono e capace di remunerare il loro lavoro”.

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