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Intesa Sanpaolo: quarta tappa di “Imprese Vincenti” dedicata all’Agroalimentare

Intesa Sanpaolo: quarta tappa di “Imprese Vincenti” dedicata all’Agroalimentare

Giunto alla terza edizione, il programma Imprese Vincenti ha selezionato quest’anno 112 aziende concentrando l’attenzione sui fattori di successo delle PMI in questo particolare contesto economico segnato dagli effetti della pandemia

Coldiretti

STEFANO BARRESE: “L’agroalimentare è uno dei settori trainanti dell’economia italiana, tra i pochissimi che hanno registrato nel 2020 un export in crescita. Produzioni certificate, eccezionale biodiversità, ricerca della qualità e della sostenibilità in un mix di tradizione e innovazione sono un patrimonio che posiziona l’agribusiness italiano tra i migliori nel mondo e che potrebbe crescere ulteriormente facendo il migliore uso possibile del Recovery Found. Tra le sfide per il futuro nell’agroalimentare italiano, infatti, ci sono il digitale, la sostenibilità e la circolarità, il biologico e l’efficienza delle filiere. Intesa Sanpaolo ha costituito la Direzione Agribusiness proprio cogliendo la dimensione strategica di questo settore, accompagnando gli operatori delle filiere agroalimentari e zootecniche italiane in tutte le fasi del loro sviluppo, soprattutto per i progetti imprenditoriali attenti ai criteri della sostenibilità e della circular economy, in pieno allineamento con le indicazioni del PNRR”.

– Il programma di valorizzazione di Intesa Sanpaolo dedica una tappa del digital tour alle PMI ‘vincenti’ nel settore dell’Agroalimentare: Agras Delic (Milano), F.lli Passarella (Vicenza), G.E.I. (Torino), Integrus (Treviso), Italiana Confetti (Napoli), La Zootecnica Group (Pavia), LBG Sicilia (Ragusa), Molino Filippini (Lecco), Nutravant (Bari), O.R.T.O. Verde (Ancona), OP COPLA (Latina), Ponte Reale (Caserta), Surgital (Ravenna) e Urbani Tartufi (Perugia).

– Due premi speciali per la Biotesoro (Matera) e la Boselli Nullo e Marcello (Parma)

– Nel 2020 il sistema agro-alimentare italiano ha generato un valore aggiunto di circa 64 miliardi di euro e ha occupato oltre 1,4 milioni di persone

– Il settore alimentare è stato tra i meno colpiti dalla crisi: il fatturato deflazionato del settore è calato solo dell’1,4% nel 2020, anche grazie al contributo dell’export (+1,2%)

– Quarto appuntamento di otto complessivi, ciascuno dedicato ad un tema distintivo per le PMI: Innovazione-R&S, Internazionalizzazione, Digitalizzazione, ESG e Sostenibilità, Filiere e territorio, Capitale Umano. Focus su agro-alimentare e imprese non profit

– Messi in risalto i percorsi di crescita, di trasformazione digitale o dei modelli di business sviluppati dalle aziende per reagire alla crisi pandemica

– Partner di progetto Bain&Company, ELITE, Gambero Rosso, Cerved e Microsoft Italia, oltre a Nativa, Circularity e Coldiretti

La capacità di rispondere alla crisi grazie a qualità e strategie innovative, ma anche la messa a fuoco delle sfide per il futuro del settore agroalimentare sono i temi al centro della quarta tappa di “Imprese Vincenti 2021”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle PMI italiane.

Giunto alla terza edizione, il programma Imprese Vincenti ha selezionato quest’anno 112 aziende concentrando l’attenzione sui fattori di successo delle PMI in questo particolare contesto economico segnato dagli effetti della pandemia. Nella tappa dedicata all’Agroalimentare vengono presentate 14 PMI vincenti per le strategie sviluppate in questo particolare contesto economico: Agras Delic (Milano), F.lli Passarella (Vicenza), G.E.I. (Torino), Integrus (Treviso), Italiana Confetti (Napoli), La Zootecnica Group (Pavia), LBG Sicilia (Ragusa), Molino Filippini (Lecco), Nutravant (Bari), O.R.T.O. Verde (Ancona), OP COPLA (Latina), Ponte Reale (Caserta), Surgital (Ravenna) e Urbani Tartufi (Perugia). Due menzioni particolari per la Biotesoro (Matera) e la Boselli Nullo e Marcello (Parma), imprese selezionate da Coldiretti che durante la tappa riceveranno due premi speciali per l’agricoltura, come riconoscimento ad imprese guidate da giovani e per l’innovazione della loro attività.

Per sostenere lo sviluppo del settore Agroalimentare, Intesa Sanpaolo ha costituito a marzo la Direzione Agribusiness, che si propone come interlocutore privilegiato e qualificato per accompagnarne gli operatori delle filiere agroalimentari e zootecniche italiane in tutte le fasi dello sviluppo, nonché sostenere investimenti finalizzati a promuovere nuovi progetti imprenditoriali, con una particolare attenzione ai criteri della sostenibilità. Con oltre 80.000 clienti, circa 13 miliardi di euro di impieghi, 250 punti operativi di cui 85 filiali, la Direzione Agribusiness mette a disposizione circa 1.000 professionisti sul territorio, di cui 50 Specialisti Agri dedicati alle filiere agroalimentari e zootecniche italiane.

Tra i prodotti e le iniziative specifiche della Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo, i finanziamenti per nuovi progetti di impianto agricolo/fattorie/innovazione tecnologica/agricoltura di precisione e sostenibilità, ma anche progetti di filiera che attraverso lo strumento del confirming soddisfano l’esigenza di sostenere i fornitori del capo-filiera: attualmente sono in corso iniziative in tal senso per la filiera del tartufo, del prosciutto, dell’allevamento zootecnico, della filiera olivicola e lattiero-casearia. Tra i servizi specializzati, il ‘pegno rotativo non possessorio’ che consente lo smobilizzo del magazzino di prodotti alimentari soggetti a invecchiamento come vino, prosciutto crudo, formaggio stagionato e aceto balsamico. Intesa Sanpaolo ha inoltre fissato plafond dedicati a supportare operatori della filiera agroalimentare colpiti da calamità naturali, ha creato una struttura dedicata allo sviluppo e monitoraggio di servizi di agritech e di digitalizzazione del mondo agricolo e punta a sviluppare, insieme ad imprese agricole e Consorzi, logiche di crescita sostenibile.

Dall’avvio di Imprese Vincenti, nel 2019, sono state quasi 10.000 le imprese coinvolte nelle candidature, con un trend crescente di adesione, a conferma della vivacità delle PMI e della voglia di partecipazione nonostante la fase di difficoltà connessa alla pandemia. Mentre l’edizione 2020 ha evidenziato la capacità delle imprese di gestire la fase di difficoltà e resistere alla crisi, Imprese Vincenti 2021 si concentra sul tema del rilancio e punta alla centralità del sistema delle imprese come motore della ripartenza del Paese.

Leve strategiche per questo obiettivo sono soprattutto quei fattori intangibili che rappresentano i driver della crescita del Paese, in linea con il Programma Motore Italia lanciato da Intesa Sanpaolo a marzo di quest’anno e riconducibili alle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: capacità di innovare, digitalizzazione, sviluppo del capitale umano, progetti di transizione sostenibile, vocazione internazionale, legame con il territorio e capacità di sviluppare rapporti di filiera. A questi fattori si aggiungono i settori delle imprese non profit – sempre più fattore di coesione sul territorio e veicolo della finanza di impatto – e dell’agroalimentare, comparto prioritario sul PIL del Paese e la cui centralità nell’equilibrio socio-economico è apparsa ancor più determinante durante la crisi pandemica.

Il programma Imprese Vincenti si preoccupa di fornire strumenti per la crescita delle imprese. La Banca insieme ai propri partner mette a disposizione percorsi che aiutano ulteriormente le PMI ad affermarsi nel mercato interno e in quello internazionale, agendo sulla formazione, sull’innovazione e sulla digitalizzazione. Con Imprese Vincenti 2021 viene confermata la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e i Partner di progetto – Bain&Company, ELITE, Gambero Rosso, Cerved e Microsoft Italia, a cui quest’anno si sono aggiunti Nativa, Circularity e Coldiretti. La tappa odierna, dedicata all’Agroalimentare, ha visto la presenza di Gambero Rosso – partner di progetto fin dall’avvio di Imprese Vincenti, che mette a disposizione competenze, formazione, canali di comunicazione ed esperienza per valorizzare le imprese e identificare linee guida per il loro sviluppo – e Coldiretti, al fianco di Imprese Vincenti da questa edizione, che contribuisce al programma di valorizzazione apportando la propria esperienza per sviluppare percorsi di competitività e sostenibilità delle aziende operanti nell’agribusiness.

Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo: «L’agroalimentare è uno dei settori trainanti dell’economia italiana, tra i pochissimi che hanno registrato nel 2020 un export in crescita. Produzioni certificate, eccezionale biodiversità, ricerca della qualità e della sostenibilità in un mix di tradizione e innovazione sono un patrimonio che posiziona l’agribusiness italiano tra i migliori nel mondo e che potrebbe crescere ulteriormente facendo il migliore uso possibile del Recovery Found. Tra le sfide per il futuro nell’agroalimentare italiano, infatti, ci sono il digitale, la sostenibilità e la circolarità, il biologico e l’efficienza delle filiere. Intesa Sanpaolo ha costituito la Direzione Agribusiness proprio cogliendo la dimensione strategica di questo settore, accompagnando gli operatori delle filiere agroalimentari e zootecniche italiane in tutte le fasi del loro sviluppo, soprattutto per i progetti imprenditoriali attenti ai criteri della sostenibilità e della circular economy, in pieno allineamento con le indicazioni del PNRR».

Agribusiness: Qualità e territorio gli ingredienti del successo del food “Made in Italy” . (fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo) Nel 2020 il sistema agro-alimentare italiano ha generato un valore aggiunto di circa 64 miliardi di euro e ha occupato oltre 1,4 milioni di persone, con un peso sull’economia rispettivamente del 4,3% e del 5,7%.

Il valore dei prodotti agroalimentari nei mercati finali al consumo ha un’incidenza sul PIL pari all’11%. Questo dato, oltre a considerare il valore aggiunto della filiera agro-alimentare, contiene anche i margini dei settori dei trasporti e della distribuzione (all’ingrosso e al dettaglio). Se considerassimo anche gli acquisti di servizi di ristorazione, si salirebbe addirittura al 13,5%. L’agroalimentare vede l’Italia al terzo posto per valore aggiunto tra i paesi europei (dopo Francia e Germania) e al quarto in termini di occupati, superata da Romania e Polonia (oltre che Germania), paesi a vocazione ancora fortemente agricola. In particolare, nell’Agrifood italiano, che contribuisce per il 12% al totale valore aggiunto europeo del settore, lavora il 9% dei lavoratori europei, distribuiti per circa due terzi nel primario a monte e per circa un terzo nella trasformazione.

La produzione agro-alimentare italiana è caratterizzata, da un lato, da una maggior specializzazione in prodotti ad elevato valore aggiunto, e dall’altra (a parità di produzioni), da prodotti di maggiore qualità. Con un totale di 875 Cibi e Vini certificati, il nostro Paese è il primo in Europa per prodotti DOP, IGP e STG. A livello economico, secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, la “DOP economy” in Italia vale oltre 17 miliardi di euro.

La ricerca della qualità che caratterizza la produzione agro-alimentare italiana ha portato anche ad incrementare l’attenzione al biologico. L’agricoltura biologica non è solo una risposta valida al bisogno di sicurezza alimentare dei consumatori, ma sta dimostrando di poter contribuire alla definizione della strategia per attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici . L’Italia in questo campo è tra i leader europei: i terreni destinati alle coltivazioni biologiche convertiti o in corso di conversione sono quasi 2 milioni di ettari, un’estensione di poco inferiore a Francia e Spagna, ma in percentuale molto maggiore (il 15,2%) sulla superficie agricola utilizzata.

La produzione italiana è sostenuta da marchi e brand prestigiosi che portano in sé valori culturali, sociali e ambientali riconosciuti in tutto il mondo. Ciò ha portato ad un incremento della propensione all’export del settore agro-alimentare italiano negli ultimi anni anche se è necessario fare un “distinguo” tra lato agricolo e industria alimentare. La produzione agricola nazionale non è sufficiente a soddisfare sia i consumi domestici che la domanda dell’industria alimentare, pertanto il miglioramento del saldo commerciale dell’industria alimentare ha portato specularmente ad un deficit sul lato agricolo. Tuttavia, il crescente successo sui mercati internazionali – trainato dal vino – ha portato già dal 2019 in positivo la bilancia commerciale complessiva dell’agro-alimentare italiano, e nel 2020 l’avanzo commerciale si è consolidato portandosi a oltre 3 miliardi di euro rispetto agli 0,5 del 2019 (+10,8 il saldo dell’industria alimentare a fronte di un deficit sul lato agricolo di -7,5 miliardi).

A livello globale, l’Italia è il sesto esportatore per i settori dell’alimentare e delle bevande, con una quota di mercato (calcolata a dollari correnti) che raggiunge nel 2019 il 4%. L’attenzione alle produzioni di qualità e la numerosità delle produzioni tipiche certificate DOP e IGP spinge tuttavia molto più in alto il posizionamento dell’Italia nella fascia “top di gamma”: se limitassimo l’analisi alle produzioni in fascia alta, l’Italia guadagnerebbe la quarta posizione mondiale. In quasi tutte le filiere, infatti, la quota di mercato dell’Italia nella fascia alta è maggiore rispetto a quella totale, in particolar modo nella pasta e prodotti da forno, dove la quota totale nel commercio mondiale dell’11,3%, sale al 14,9% nelle produzioni “premium”. Altra filiera dov’è particolarmente evidente il posizionamento dell’Italia nell’alta gamma è quella dei formaggi, dove la quota del 4,7% arriva al 12% nella fascia alta. Unica eccezione in senso opposto è quella delle bevande, dove l’Italia guadagna invece la leadership a livello mondiale nella fascia bassa, grazie al grande successo internazionale delle bollicine italiane.

Il settore alimentare è stato tra i meno colpiti dalla crisi: il fatturato deflazionato del settore è calato solo dell’1,4% nel 2020 (-0,6% a prezzi correnti), risultato ottenuto anche grazie al contributo dell’export, che è lievemente cresciuto lo scorso anno, segnando un progresso di 500 milioni lo scorso anno (+1,2% tendenziale), mentre quasi tutti gli altri settori (tranne la farmaceutica) registravano cifre in rosso.

Per il prossimo futuro, le prospettive di domanda rimangono favorevoli, sia in Italia che sui mercati internazionali, e le aziende italiane potranno continuare a contare sul mix di tradizione e innovazione che ha sostenuto il successo del food Made in Italy. Secondo un’indagine condotta da Intesa Sanpaolo presso la rete dei gestori della Direzione Agri-business, sia per il settore agricoltura che per quello della trasformazione, le attese di oltre la metà dei gestori sono di un pieno recupero dei livelli di fatturato del 2019 già nel corso del 2021. In leggero ritardo le filiere più legate al mondo dell’Ho.re.ca come ittico, carni e salumi e vino.

Tra le sfide per il futuro nell’agro-alimentare italiano, in primis digitale, sostenibilità, biologico ed efficienza delle filiere: dall’indagine svolta da Intesa Sanpaolo presso la rete dei gestori emerge che il 12% delle imprese ha in programma investimenti in soluzioni digitali nel processo produttivo e l’11% dedicherà risorse all’e-commerce e al marketing digitale, mentre il 34% stanno ripensando le politiche di approvigionamento a favore di fornitori italiani. Per quanto riguarda la sostenibilità, l’agro-alimentare italiano ha fatto grandi progressi negli ultimi dieci anni: l’analisi dei dati Eurostat mostra una riduzione del 22% nelle emissioni di gas serra del settore (kg per euro di valore aggiunto). Inoltre, le aziende che hanno investito nel biologico hanno realizzato un maggior incremento di Ebitda (+29%) rispetto alle tradizionali.

L’agroalimentare nelle regioni italiane. La produzione agro-alimentare italiana è caratterizzata da un’elevata ricchezza e varietà, a sua volta espressione delle diverse specificità territoriali e tradizioni locali. Il contributo da parte delle regioni è molto variegato: da un lato, abbiamo regioni, come Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Sicilia, che, in termini di valore aggiunto agricolo, primeggiano anche in ambito europeo. Dall’altro lato, ci sono altre regioni che presentano un comparto agricolo con un contributo più contenuto a livello nazionale, ma che assume un peso specifico importante nell’economia locale (soprattutto nel Mezzogiorno, per un minor apporto relativo di altri settori, come ad esempio il manifatturiero). Le regioni del Mezzogiorno primeggiano anche in termini di numero di aziende attive nel settore: in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania sono localizzate oltre 535mila aziende agricole, il 46% del totale italiano. Il Mezzogiorno fa anche da traino alla crescita delle superfici coltivate con metodo biologico: le regioni più “bio” sono Sicilia, Calabria e Puglia, che detengono il 47% dei terreni e il 53% delle aziende convertite al biologico.

Anche il settore a valle dell’industria alimentare e delle bevande e del tabacco si presenta estremamente variegato, e riprende quasi fedelmente la classifica regionale già vista per il comparto agricolo. In termini di generazione di valore aggiunto predominano le regioni del Nord come Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte; mentre le regioni del Mezzogiorno emergono per l’elevata specializzazione in termini di peso del settore sul totale del manifatturiero

Con i suoi 95 prodotti certificati, il Veneto è la regione italiana col maggior numero di Dop e Igp. Seguono Toscana e Piemonte, con 94 e 91 certificazioni, che primeggiano in particolare nei vini con rispettivamente 59 e 58 specialità tipiche; l’Emilia-Romagna invece è la regione con più prodotti certificati nella categoria Food (47). Prima regione del Mezzogiorno, la Sicilia, in sesta posizione con 73 produzioni.

Le Imprese Vincenti dell’Agroalimentare

Nella quarta tappa del digital tour, le 14 “Imprese Vincenti” del settore Agroalimentare sono state presentate raccontandone storia d’impresa e le scelte strategiche: Agras Delic (Milano), F.lli Passarella (Vicenza), G.E.I. (Torino), Integrus (Treviso), Italiana Confetti (Napoli), La Zootecnica Group (Pavia), LBG Sicilia (Ragusa), Molino Filippini (Lecco), Nutravant (Bari), O.R.T.O. Verde (Ancona), OP COPLA (Latina), Ponte Reale (Caserta), Surgital (Ravenna) e Urbani Tartufi (Perugia).

Premio speciale per la Biotesoro (Matera) e la Boselli Nullo e Marcello (Parma).

AGRAS DELIC SpA – Agras Pet Foods opera nel settore pet food attraverso la commercializzazione in Italia e all’estero dei marchi Schesir, Stuzzy nel canale specializzato e ADOC nella grande distribuzione, ed è oggi leader in Italia nella distribuzione di alimenti naturali per cani e gatti. La società esporta i propri prodotti in oltre 50 paesi e conta oltre 3000 clienti commercializzando circa 25 mila tonnellate anno di prodotti con i marchi Schesir, Stuzzy, Adoc. Sede: Milano – Sito

F.LLI PASSARELLA DISTRIBUZIONE BEVANDE Srl – La F.lli Passarella è un’azienda di distribuzione bevande specializzata nel servizio Horeca. La filosofia aziendale si basa sulla ricerca di prodotti qualitativamente elevati. Anni di ricerche e rapporti personali con aziende produttrici hanno affinato la sensibilità al gusto del particolare, portando ad investimenti anche nella ricerca di prodotti non ancora presenti nella grande distribuzione. Tale servizio comporta una presenza costante e un grande impegno, una collaborazione con i partners che si fonda sulla fiducia e sul rispetto dei prodotti che portano in sé grandi potenzialità. Sede: Valli del Pasubio (Vicenza) – Sito

G.E.I. SpA – Aromitalia ingredienti di qualità per gelateria e pasticceria è un marchio della G.E.I. S.p.A. che, fin dal 1942, si occupa di produrre e commercializzare ingredientistica ad uso professionale per gelaterie e pasticcerie tramite rete vendita di agenti e filiali estere facenti capo alla G.E.I. S.p.A. Con 2000 punti vendita serviti in Italia e 6000 nel mondo, distributori e copaker, Aromitalia si affaccia oggi sul mercato mondiale come player di rilievo. Forte di 15 filiali di cui 6 produttive Aromitalia è in grado di supportare la clientela in ogni parte del mondo. Sede: Settimo Torinese (Torino) – Sito

INTEGRUS Srl – Integrus è un’azienda che artigianalmente produce più di 30000 crespelle al giorno. La ricerca accurata delle materie prime con le quali vengono ottenuti i prodotti e l’abilità dei cuochi a preparare internamente tutti i semilavorati necessari per la realizzazione delle crêpes farcite, ha permesso all’azienda di diventare un indispensabile partner per i migliori operatori sia della ristorazione collettiva che dell’Ho.Re.Ca. Qualità del prodotto, dinamicità, collaborazione, attenzione alle esigenze dei clienti e prezzi competitivi sono i punti di forza. Sede: Resana (Treviso) – Sito

ITALIANA CONFETTI Srl – La Italiana Confetti, nata come laboratorio artigianale di confetti classici, negli anni 2000 intuisce le potenzialità di un nuovo prodotto, il ciocomandorla, sul quale decide di investire le migliori energie aziendali che porteranno alla nascita del “confetto maxtris” diventato poi il prodotto di punta dell’azienda. Sotto la guida dei fratelli Dario e Nicola Prisco, l’azienda cresce negli anni ed oggi con circa novecento referenze prodotte, uno stabilimento produttivo di 5.000 m² e uno logistico di 6.000 m², rappresenta una delle più importanti e conosciute realtà italiane del settore. Sede: Somma Vesuviana (Napoli) – Sito

LA ZOOTECNICA GROUP SpA – La Zootecnica Group è operativa con 11 filiali distribuite tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Grazie all’acquisizione di varie realtà operanti nei settori zootecnico-veterinario e veterinario, la società tratta due distinte aree di business, identificate dal 2011 da altrettanti marchi distinti: La Zootecnica per gli alimenti, prodotti farmaceutici veterinari per animali da reddito e da compagnia dedicati al canale B2B e Amici Pet&Co per gli alimenti e accessori per animali da compagnia veicolati nel canale B2C. Sede: Verrua Po (Pavia) – Sito

LBG SICILIA Srl – LBG Sicilia si occupa di produzione e sviluppo di ingredienti funzionali naturali ottenuti attraverso l’uso di tecnologie 100% sostenibili. Grazie a qualità, affidabilità e naturalità, LBG Sicilia è fornitore fidelizzato delle più importanti multinazionali dell’industria alimentare (Unilever, Nestle, Froneri, Muller e Lactalis solo per citarne alcune). Grazie ad una costante attività di R&D, oggi l’azienda ha ampliato il proprio portafoglio prodotto offrendo anche miscele funzionali, proteine e fibre vegetali 100% naturali e sostenibili. Sede: Ragusa – Sito

MOLINO FILIPPINI Srl – Molino Filippini si trova nel cuore della Valtellina, una valle ricca di biodiversità dove a padroneggiare è la natura alpina. Da tre generazioni l’azienda lavora il grano saraceno seguendo la tradizione. Anno dopo anno, Molino Filippini non si è mai fermata, grazie alla ricerca l’azienda è cresciuta e nelle linee sono state inserite le materie prime indispensabili per creare piatti unici e sani senza glutine. La produzione è biologica da oltre 30 anni, un dato che testimonia la costante attenzione alla sicurezza delle produzioni e alle esigenze di consumo di oggi. Sede: Lecco – Sito

NUTRAVANT Srl – Fondata nel 1995 e successivamente trasformata in società di capitali nel 2015, Nutravant vanta una ventennale esperienza nel settore del mondo dell’alimentazione funzionale dedicato alle barrette e snack con formulazioni nutrizionali dedicate. Lo stabilimento e le linee sono in continua evoluzione, adeguandosi alle richieste di volumi di produzione sempre maggiori e di diversificazione dei prodotti, con un occhio di riguardo alle innovazioni e trend di mercato. Sede: Monopoli (Bari) – Sito

O.R.T.O. VERDE S.C.A.P.A. – O.R.T.O. VERDE è un produttore di verdure surgelate per grandi brand o per la marca privata. Nei due stabilimenti di produzione marchigiana vengono processati più di 500.000 quintali di verdure fresche provenienti da circa 750 soci con un sistema di produzione integrata e di tracciabilità di filiera. La società è il primo produttore di piselli surgelati d’Italia. Sede: Senigallia (Ancona) – Sito

OP COPLA – L’OP C.O.P.LA. nasce nel 2004 dalla fusione di tre storiche cooperative della piana di Fondi (LT): O.P. SERRA, O.P. SAN RAFFAELE, e O.P. COPAS. La lavorazione si svolge presso il centro di lavorazione situato a Fondi (LT) in località Pantanello, una moderna struttura di lavorazione di circa 8000 mq. O.P. C.O.P.LA. è riconosciuta dalla Regione Lazio come Organizzazione di Produttori ai sensi del Reg. CE 2200/96 e dei Reg. 1234/2007 e 1580/2007, associa circa 200 aziende agricole, con una superficie di circa 400ha è ad oggi una delle maggiori realtà di produzione ortofrutticola sul territorio. Sede: Fondi (Latina) – Sito

PONTE REALE Srl – L’Azienda Ponte Reale è stata la prima a credere nella produzione di mozzarella di Bufala Biologica D.O.P., ad oggi alleva oltre 1500 bufale e rappresenta una realtà innovativa per il suo settore, coniugando la più antica tradizione con concetti all’avanguardia come la sostenibilità e la responsabilità d’impresa. Qualità, servizio, salute, progresso sono le fondamenta della vision aziendale. Il sistema di valori si esplica in un imprescindibile codice etico, composto da norme e principi i quali aiutano la crescita e l’affermazione di tutti gli attori presenti nell’azienda. Sede: Ciorlano (Caserta) – Sito

SURGITAL SpA – Surgital è la prima azienda italiana produttrice di pasta fresca surgelata, piatti pronti surgelati e sughi in pepite surgelati per la ristorazione, il catering e il canale bar. L’azienda ha messo le persone, la qualità e l’innovazione, al centro della produzione. Il segreto è quello di plasmare il nuovo sulla sapienza dei gesti umani, ingrediente principale della pasta fresca in Emilia-Romagna e in Italia, collaborando con chef, biologi e tecnici di produzione. Sede: Conselice (Ravenna) – Sito

URBANI TARTUFI Srl – Dal 1852 Urbani si dedica al mondo del tartufo arrivando, grazie al lavoro di uomini e donne, ad essere oggi un punto di riferimento mondiale. Il tartufo Urbani non è solo protagonista di un’attività aziendale, ma di un vero e proprio impegno culturale. Oggi come in passato, viene riposta un’infinita cura in ogni fase della lavorazione e della distribuzione, per ottenere quella qualità assoluta che si sposa con le esigenze più sofisticate in fatto di gusto e d’immagine, con l’obiettivo di avvicinare a questo mondo un numero sempre maggiore di persone. Sede: Sant’Anatolia di Narco (Perugia) – Sito

Menzioni Speciali:

AZIENDA AGRICOLA BIOTESORO – Impresa agricola che da sempre impronta la sua produzione sulla qualità del prodotto e sul benessere vegetativo delle piante. Biotesoro è un’idea di Salvatore Palmieri, laureato in esign del prodotto industriale, che decide di investire nel suo territorio in visioni ed idee. Aspetti che affondano le loro radici in questo fazzoletto di terreno destinato a diventare molto produttivo, grazie anche all’estrema vicinanza del fiume Agri che ne aumenta considerevolmente la fertilità. Prodotti della massima qualità, agricoltura ecosostenibile, garanzia e certificazione su tutti i prodotti. Sede: Policoro (Matera) – Sito

AZIENDA AGRICOLA BOSELLI NULLO E MARCELLO – Boselli Filippo, con i fratelli Aberto e Vittorio conduce l’azienda agricola situata San Ruffino, alle prime porte di Parma. Con i fratelli coltiva campi a foraggere e cereali, che utilizza per l’alimentazione dei bovini da latte, di razza Frisona, di alta genealogia; circa 180 capi in lattazione. Conferisce il latte al caseificio aziendale per trasformarlo in Parmigiano–Reggiano, producendo circa 4000 forme di formaggio all’anno. I fratelli Boselli, tutti con meno di 40 anni, si occupano anche della commercializzazione del Parmigiano-Reggiano. Il 5-10% della produzione viene venduta all’estero. Sede: Parma

Milano, 7 ottobre 2021

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