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Suini, Giansanti (Confagricoltura): " Rafforzare la filiera e rilanciare le relazioni interprofessionali"

Suini, Giansanti (Confagricoltura): ” Rafforzare la filiera e rilanciare le relazioni interprofessionali”

Il presidente di Confagricoltura ha posto in evidenza come stia aumentando l’offerta nazionale, con macellazioni in aumento del 5%. Però preoccupa la stagnazione dei consumi interni da parte delle famiglie italiane

“Non si valorizzano i nostri prosciutti e salumi, non si rilancia la filiera suinicola, deprimendo una delle sue componenti a favore di un’altra. Bisogna fare un lavoro di squadra per far crescere l’intero sistema e per rilanciare i rapporti interprofessionali, puntando ad un equo riconoscimento per tutte le componenti; la Spagna, ad esempio, ha varato da tempo una legge sulla catena alimentare”. Lo ha richiesto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo a Milano al dibattito sulla filiera suinicola promosso da Assica (l’associazione degli industriali delle carni e dei salumi).

Tavolo relatori Giansanti

Il presidente di Confagricoltura ha posto in evidenza come stia aumentando l’offerta nazionale, con macellazioni in aumento del 5%. Però preoccupa – ha detto – la stagnazione dei consumi interni da parte delle famiglie italiane. Uno dei terreni su cui bisogna lavorare tutti assieme è proprio quello del rilancio dei consumi e dell’export di prosciutti DOP e dell’industria di salumeria. I rapporti interprofessionali non dovranno limitarsi ai negoziati sui prezzi, ma estendersi anche alle questioni relative alla programmazione produttiva, con l’effettivo coinvolgimento delle organizzazioni professionali agricole

Giansanti ha sottolineato come l’export dall’Unione europea verso la Cina – che ha dovuto rinunciare a gran parte della produzione interna di carne di maiale a causa della peste suina africana (PSA) che ha falcidiato gli allevamenti – sia aumentato, nel periodo gennaio-settembre 2019, del 55%. “L’aumento della domanda cinese è senz’altro un bene, ma – si è chiesto – fino a quando durerà la fase negativa della produzione cinese? Rabobank ha calcolato cinque anni per la ristrutturazione ed il ripopolamento degli allevamenti; cogliamo questo lasso di tempo per riorganizzarci, evitiamo future crisi del settore”.

Da ultimo, la questione dei dazi USA che hanno colpito salumi e mortadelle. In assenza di positive novità in tempi relativamente brevi – ad avviso del presidente di Confagricoltura – va messa in preventivo una contrazione dell’export su un mercato che, per di più, ha fatto registrare negli ultimi anni una sensibile crescita. “E’ necessario un negoziato diretto della Commissione Ue con l’amministrazione statunitense, allo scopo di evitare una guerra commerciale che avrebbe effetti dirompenti per l’intero Made in Italy agroalimentare”.

A questo proposito – ha concluso Massimiliano Giansanti – “è necessario mobilitare con urgenza, anche in sede europea, risorse finanziarie adeguate al fine di trovare nuovi sbocchi commerciali per i nostri prodotti colpiti dai dazi statunitensi”.

Milano, 26 novembre 2019

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