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Il settore alimentare irlandese raggiunge 800 obiettivi di sostenibilità

Il settore alimentare irlandese raggiunge 800 obiettivi di sostenibilità

L’industria della carne bovina irlandese potrebbe diventare la più efficiente in Europa, generando un reddito aggiuntivo di 300 milioni di euro all’anno

Un nuovo report lanciato oggi a Dublino da Bord Bia – Irish Food Board sottolinea l’ambizione dell’industria agroalimentare irlandese a diventare un leader mondiale nella produzione sostenibile. Il report è una sintesi dei primi tre anni del pionieristico programma “Origin Green”. Lanciato nel giugno 2012 dall’Irish Food Board, Origin Green è il primo programma di sostenibilità a livello nazionale per il settore food&beverage.

Anche se l’immagine ‘green’ d’Irlanda ha rappresentato una piattaforma importante per il successo dell’industria irlandese dei prodotti alimentari, delle bevande e dell’orticoltura – l’anno scorso l’Irlanda ha esportato in 175 mercati con un profitto di circa 10.5miliardi di euro per l’economia nazionale – l’Irish Food Board sostiene che non basti più dichiarare che l’Irlanda è un paese “verde”. In un mondo sempre più alle prese con problemi atmosferici e scarsità di risorse, è necessario anche dimostrarlo.

Bord BiaDa quando Origin Green è stato lanciato, più di 55.000 aziende agricole irlandesi e 122 società nei settori food&beverage ed orticoltura hanno aderito al programma, diventando membri verificati. Queste aziende agricole rappresentano il 90% della produzione di manzo irlandese e la metà della sua produzione di latte; allo stesso tempo queste aziende rappresentano l’85% delle esportazioni food&beverage della nazione.

Nell’ambito del programma, i produttori di cibo e bevande si sono impegnati a raggiungere gli oltre 800 obiettivi di sostenibilità, relativi a materie prime, processi di produzione e sostenibilità sociale. L’orientamento dei target è quello di ridurre sia il consumo energetico sia quello idrico, rispettivamente di 12 milioni e 17 milioni di euro entro il 2017, e di cercare di ridurre il volume dei rifiuti di 14.000 tonnellate. Secondo l’Irish Food Board, Origin Green ha ricevuto consenso universale dalla Banca Mondiale, World Wildlife Fund e dai leader internazionali dell’industria food&beverage.

“A tre anni e mezzo dal suo lancio, Origin Green ha acquisito importanza nazionale e ottenuto consensi anche all’estero, in misura davvero inaspettata” riferisce Aidan Cotter, CEO di Bord Bia – Irish Food Board. “Questo sta cambiando il nostro modo di produrre e il nostro modo di fare business. Il programma ha presentato la nostra industria con una rinnovata spinta; su come possiamo essere diversi e come possiamo fare la differenza, in un mercato sempre più esigente e in un mondo in costante cambiamento”.    

Un aspetto unico di Origin Green è rappresentato dal fatto che tutte le aziende agricole partecipanti vengano verificate sulle emissioni di CO2 una volta ogni 18 mesi. Fin dal lancio del programma, quasi 90.000 valutazioni sulle emissioni di CO2 sono state effettuate nelle aziende agricole irlandesi. Già solo quest’iniziativa, secondo Aidan Cotter, conferma che l’Irlanda sia effettivamente un leader mondiale nella sostenibilità.

“Nessun altro paese sta svolgendo questo tipo di valutazione su scala nazionale; non lo stiamo facendo una sola volta, ma ogni 18 mesi. Si tratta di un processo di misurazione, feedback e miglioramento continuo. Le aziende agricole vengono valutate, inoltre, per le loro performance in termini di risparmio idrico, biodiversità, benessere degli animali e sicurezza alimentare”.

Il report dell’Irish Food Board indica che il totale dei gas serra generati dall’agricoltura potrebbe essere ridotto del 6%, o di 1 milione di tonnellate, se le aziende produttrici di carne bovina e di prodotti lattiero-caseari meno performanti fossero in linea con la media nazionale. Il bestiame dedicato alla produzione di latte in Irlanda vanta l’impronta di CO2 più bassa di tutta l’Unione Europea, mentre il bestiame dedicato alla produzione di carne bovina si colloca al quinto posto.

Il report sostiene, inoltre, che se l’impronta di CO2 del bestiame dedicato alla produzione di carne bovina fosse ridotta del 10% – seguendo una serie di misurazioni di performance – questa potrebbe diventare la più efficiente in Europa, generando un reddito aziendale aggiuntivo di €300 milioni all’anno sugli allevamenti.

Secondo il programma Origin Green, alle aziende alimentari viene chiesto di creare un piano di sviluppo sostenibile per i prossimi 3-5 anni, in cui gli obiettivi riguardano ambiti quali l’approvvigionamento delle materie prime, l’uso dell’energia, emissioni di gas serra, la gestione dell’acqua e dei rifiuti, e la sostenibilita’ sociale, come ad esempio la produzione di alimenti piu’ sani e investimenti nelle comunità locali. Attualmente 122 aziende sono state verificate da terzi in modo indipendente, mentre altre 352 aziende stanno preparando o hanno già proposto i loro piani e sono in attesa di verifica. L’obiettivo dell’Irish Food Board ai tempi del lancio nel 2012 era che tutte le aziende agroalimentari irlandesi aderissero entro il 2016 a Origin Green. Tale obiettivo è concretamente in via di realizzazione.

“Il lancio di Origin Green ha segnato l’inizio di un viaggio straordinario: siamo sulla buona strada per realizzare il nostro obiettivo di far diventare l’Irlanda un leader mondiale” ha dichiarato Aidan Cotter. “Nonostante abbiamo raggiunto progressi tangibili, c’e’ ancora molto da fare. E dato l’ intensificarsi dei cambiamenti cerchiamo di guardare oltre i nostri primi traguardi e di pianificare per il futuro”, conclude Mr Cotter.

 Il prossimo obiettivo dell’Irish Food Board sarà capire come ridurre l’impatto ambientale del settore attraverso il programma Origin Green, con un occhio di riguardo non solo alla riduzione delle emissioni, alla biodiversità e alla qualità dell’acqua, ma anche al miglioramento dell’impatto sulla società, soprattutto in termini di salute e di benessere.

A breve l’Irish Food Board estenderà il programma Origin Green anche alla grande distribuzione e ai servizi di ristorazione così da coprire tutta la filiera e poter raggiungere anche i consumatori finali.

Per concludere Cotter ha aggiunto: “La crescente richiesta di prodotti alimentari da parte di una popolazione in costante aumento rappresenta una grande opportunità per i produttori agroalimentari irlandesi. Ciononostante dobbiamo rimanere consapevoli che è nostra la responsabilità di crescere senza mettere a rischio l’uso delle risorse naturali a lungo termine. La più grande sfida della società moderna, in cui ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte, è attenuare i cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra”.

Il report sulla Sostenibilità di Origin Green è stato diffuso dall’Irish Food Board in occasione dell’inaugurazione del Forum sulla Sostenibilità Globale, in programma da oggi presso il Convention Centre di Dublino.

Oltre 400 delegati, di cui 120 d’oltreoceano, hanno preso parte all’evento coordinato dall’Irish Food Board in collaborazione con il WWF e la SAI – Iniziativa per l’Agricoltura Sostenibile.

Il Forum proseguirà anche domani con una serie di seminari sulla sostenibilità.

 I numeri di Origin Green (2012 – 2015)

  • Più di 470 aziende dell’industria alimentare e delle bevande, ossia quasi il 95% delle esportazioni alimentari irlandesi, hanno già aderito al programma Origin Green.
  • Ad oggi 122 aziende, ovvero l’85% del nostro export, sono membri verificati, rispetto alle sole 7 aziende del primo anno, con un totale di 352 aziende registrate nelle varie fasi del processo di pianificazione e verifica.
  • Per quanto riguarda i 122 membri verificati, i comuni obiettivi di sostenibilità includono una riduzione dell’uso d’energia pari a €12 milioni, una riduzione di 14,000 tonnellate di rifiuti e dell’uso dell’acqua pari a €17 milioni entro il 2017.
  • A livello di aziende agricole, dal 2012 ad oggi è stata misurata l’impronta di carbonio di più di 90,000 allevamenti di bovini e aziende lattiero-casearie.
  • Ogni settimana vengono valutate le emissioni di CO2 di 800 allevamenti attraverso il programma Quality Assurance Scheme dell’Irish Food Board.
  • L’impronta media di carbonio degli allevamenti che fanno parte del programma resta a 12kg di diossido di carbonio (CO2e) per ogni chilo (KG) di carne bovina viva. Ad oggi i risultati delle valutazioni mostrano notevoli differenze tra i diversi allevamenti, da un minimo di 5 kg ad un massimo di 25 kg di CO2e per kg di carne prodotta.
  • Nel caso del settore lattiero-caseario irlandese, le valutazioni mostrano un’impronta media di carbonio pari a 1,18kg CO2e per kg di latte. Come nel caso della carne bovina, anche tra i diversi allevamenti esistono grandi differenze di valori.
  • Se tutti gli allevamenti e le aziende lattiero-casearie adottassero le pratiche dei migliori allevamenti, le emissioni dell’industria agricola potrebbero ridursi fino a quasi 1 milione di tonnellate di CO2e o del 6% ogni anno. È chiaro che è una sfida davvero ardua raggiungere un tale livello di perfezione, ma è bene notare che ogni riduzione del 5% delle emissioni di CO2 provenienti dalle aziende e dagli allevamenti aderenti al programma Origin Green, ridurrebbe potenzialmente di 555,000 tonnellate CO2 le emissioni di gas a effetto serra ogni anno.
  • Questo report dimostra come una riduzione annua del 10% dell’impronta di carbonio dell’industria di produzione di carne bovina potrebbe rendere questo settore il più efficiente in Europa a livello di emissioni e generare un reddito agricolo extra di €300m all’anno, ogni anno.

Uno sguardo al futuro

Guardando al 2025, l’Irish Food Board ha definito una serie di tappe fondamentali sotto 5 pilastri essenziali:

 

  1. Ridurre l’impatto ambientale – Le emissioni di gas serra sono state fin dall’inizio una parte fondamentale del progetto Origin Green, dal momento che l’Irish Food Board è coinvolto dal 2009 nella misurazione dell’impronta di carbonio degli allevamenti irlandesi. Il prossimo passo necessario è quello di coinvolgere gli agricoltori e aiutarli a identificare diverse aree che offrano potenziale miglioramento e che possano inoltre favorire una maggiore redditività dell’allevamento. Questa è la ragione dello sviluppo di uno strumento chiamato “carbon navigator”, sviluppato congiuntamente da Teagasc e dall’Irish Food Board, che si focalizza su aree di gestione pratica che possano dare agli allevatori/agricoltori non solo benifici ambientali, ma anche economici. La presentazione del nuovo programma per lo sviluppo rurale tra oggi e il 2020 prevedrà l’uso del “carbon navigator” da parte di 50,000 agricoltori. A livello aziendale, le emissioni rappresentano uno dei traguardi più importanti all’interno della carta della sostenibilità di Origin Green ed entro la fine del 2016, ogni azienda avrà l’obbligo di includere un obiettivo sulle emissioni nel proprio piano Origin Green.
  1. Migliorare il nostro impatto sulla società focalizzandoci su quello che può essere considerata una delle maggiori sfide sociali di oggi.

La salute e il benessere rappresentano senza dubbio l’unica motivazione al cambiamento a lungo termine nel mercato alimentare, in un mondo in cui le persone sono sempre più consapevoli del legame tra dieta e salute. È fondamentale che l’industria alimentare sia vista come parte della soluzione e non come parte del problema.

Entro la fine del 2016, a ogni azienda che fa parte di Origin Green sarà richiesto di fissare un obiettivo in termini di salute e nutrizione.

  1. Irlanda – Una vetrina per la sostenibilità

Esistono grandi potenzialità per rendere il mercato Irlandese una vetrina per la produzione sostenibile di cibo e bevande. Al fine di ampliare il raggio d’azione di Origin Green, l’Irish Food Board ha sviluppato una carta della sostenibilità per i retailer e i distributori del settore della ristorazione e a breve avvierà un’iniziativa pilota che vedrà il suo sviluppo nella prima metà del 2016. Questa iniziativa si concentrerà su approvvigionamento sostenibile, sostenibilità delle operazioni, salute e nutrizione, sostenibilità sociale.

  1. Collaborare per Innovare – Dal lancio di Origin Green, l’Irish Food Board ha coinvolto e collaborato attivamente con organizzazioni come il Carbon Trust, la SAI Platform, il WWF, la FAO e la Banca Mondiale. Gran parte del successo riscosso fino a oggi è stato ottenuto grazie alle collaborazioni tra gli stakeholder in patria e le organizzazioni affini presenti all’estero. L’Irish Food Board continuerà a cercare nuove opportunità di collaborazione con clienti-chiave e con opinion leader a livello internazionale per promuovere la consapevolezza del mercato nei confronti di Origin Green.
  1. Comunicare la storia di Origin Green – Fino a oggi, il programma si è focalizzato su un pubblico legato all’ambito commerciale. Entro i prossimi cinque anni, l’Irish Food Board ha intenzione di promuovere Origin Green verso un più ampio pubblico di consumatori, in modo che non soltanto in Irlanda, ma anche all’estero i consumatori possano riconoscerlo come garanzia di alta qualità di cibo e bevande.

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