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A Expo presentati i vantaggi del Biometano: il giacimento italiano inesauribile

A Expo presentati i vantaggi del Biometano: il giacimento italiano inesauribile

Si ottiene dal biogas, di cui il nostro paese è terzo produttore al mondo, ed è il vero “biocarburante avanzato made in Italy”: un aiuto per l’agricoltura e l’ambiente

In Italia esiste una fonte di energia potenzialmente inesauribile: si tratta del biometano, utilizzabile per riscaldare le nostre abitazioni e per l’autotrazione, che invece di inquinare contribuisce ad abbattere le emissioni clima alteranti. Il biometano può portare a un rapido taglio delle importazioni di biocarburanti e combustibili fossili dall’estero oltre a contribuire a rafforzare la competitività delle imprese agricole e delle “stalle” italiane. Un binomio cibo ed energia che trova nell’EXPO di Milano lo scenario ideale per una giornata di approfondimento.

Il CIB, Consorzio Italiano Biogas, e Confagricoltura hanno promosso quest’oggi a Palazzo Italia un incontro per illustrare le potenzialità di questo “biocarburante avanzato made in Italy”. All’evento, patrocinato da EXPO 2015 e dal Ministero dell’Ambiente, hanno preso parte istituzioni, associazioni agricole e ambientaliste, esponenti dell’industria italiana collegata al settore della mobilità sostenibile e del gas naturale, come Fiat Chrysler Automobiles, CNH Industrial e Snam.

Confagricoltura

Ospite per l’occasione Giuseppe Castiglione, sottosegretario al ministero delle Politiche agricole. «In questi ultimi due anni – ha dichiarato – ci siamo fortemente impegnati, in virtù della delega conferitami dal ministro Martina, per sostenere le imprese agricole che decidono di investire nella generazione diffusa di energia da fonti rinnovabili, anche nel settore dei trasporti. Continua il percorso verso una green economy concretamente attuabile dalle imprese agricole. Le linee guida del GSE, destinate agli operatori che chiederanno di avere accesso agli incentivi e ai certificati di immissione in consumo, completano la definizione degli aspetti tecnici necessari per consentire l’effettivo avvio della realizzazione dei nuovi impianti».

Il biometano, attraverso un processo di raffinazione del biogas, si può ottenere da effluenti zootecnici, sottoprodotti agroindustriali, colture di integrazione e anche dalla frazione organica dei rifiuti urbani. Da poco il Gestore dei servizi energetici ha pubblicato le procedure operative, dando così avvio a una nuova filiera produttiva, tutta italiana, per la produzione di questo biocarburante interamente proveniente da fonti rinnovabili, che potrà essere utilizzato per gli oltre 900 mila veicoli a metano già presenti in Italia. Nel solo ambito agricolo, esistono già oggi in Italia oltre 1300 impianti a biogas per una produzione di più di 2 miliardi di metri cubi di gas naturale equivalente che potenzialmente, trasformato in metano, corrispondono ai consumi annui di 2 milioni di veicoli.

«Negli ultimi mesi – ha quindi dichiarato Mario Guidi, presidente di Confagricoltura – si sono fatti grandi passi in avanti a livello normativo e regolatorio per dare il via al biometano per autotrazione, un biocarburante avanzato la cui produzione si integra perfettamente nell’attività agricola, portando notevoli benefici a livello ambientale, in linea con gli obiettivi europei di contenimento delle emissioni. Non è un caso che alcuni Paesi europei come la Francia abbiano deciso di adottare misure specifiche per lo sviluppo delle agroenergie e in particolare del biometano per il rilancio degli allevamenti.

L’Italia deve proseguire su questa strada con sempre più determinazione completando il quadro normativo anche per l’immissione in rete del biometano, rendendo maggiormente trasparente il mercato dei certificati di immissione e recependo in tempi rapidi le nuove disposizioni europee sui biocarburanti che privilegiano anche l’utilizzo delle colture di secondo raccolto. A livello generale poi occorre superare tutte le incertezze normative che perdurano da diversi anni sulla fiscalità del settore, sull’utilizzo del digestato»

«Per nutrire il pianeta – ha commentato Piero Gattoni, presidente del CIB – occorre salvaguardare i suoli. La filiera biogas-biometano è win-win. Da un lato produce elettricità e biocarburanti rinnovabili. Dall’altro contribuisce a creare un’agricoltura carbon negative. Il biogas fatto bene può diventare così motore di uno sviluppo agricolo più sostenibile e attento alla tutela dell’ambiente: dall’aria, con l’abbattimento delle emissioni, al suolo, con l’utilizzo del bio-fertilizzante da digestione anaerobica, che aiuta a chiudere il ciclo del carbonio recuperando la fertilità dei terreni».

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