Demon: il piacere diabolico si fa in tre !
Grandi novità in casa Les Brasseurs de Gayant, lo storico birrificio francese “padre” del famoso marchio Du Demon, la blonde beer che ha fondato il suo successo ventennale su quei “12 gradi di piacere diabolico”.
L’estate 2016 è foriera di 3 nuove ricette disponibili da questo mese in un packaging rinnovato ed elegante: Demon Prestige, Red e Armagnac.
Le bottiglie, in formato unico 33cl, suggeriscono una raffinatezza che ben si sposa con l’idea tradizionale del gusto e dello stile francesi. Ma questa ritrovata eleganza deve fare i conti con tre birre di carattere, che non dimenticano la loro ispirazione “diabolique”, rivelata dall’immagine di quel diavolo che ha fatto la storia.
Nera è l’etichetta di Demon Prestige, una bassa fermentazione di 8.5 gradi alcolici, dal colore oro brillante e dalla schiuma bianca e fine. Il profilo aromatico è intenso, dominato da note di malto pregiato con delicati sentori di erbe e fiori. Il gusto è rotondo e ben bilanciato, per una birra dal carattere “prestigioso”.
Non poteva che essere rossa l’etichetta di Demon Red, Red Ale di 8 gradi dalla schiuma bianca e compatta. L’aroma di malto d’orzo e di nocciole tostate si mescola ai sentori fruttati, mentre il gusto è guidato da un inizio secco dove il luppolo incontra le note tostate del malto e i sentori di nocciola, ad offrire un sapore rotondo e piacevole.
Infine, un tuffo nella profondità del viola dell’etichetta di Demon Armagnac. Birra che ben si presta ad essere degustata in momenti importanti, pur presentando un grado alcolico moderato: 8 gradi. Il legno delle botti di Armagnac gioca un ruolo importante durante l’affinamento donando alla birra una raffinata ricchezza olfattiva: note di spezie, legno, vaniglia e prugna. Al palato rivela una piacevole intensità e una buona rotondità, per un finale lungo e fresco.
Usando un’espressione calzante, potremmo riprendere quel “Très diabolique” che in questo periodo vedremo nella campagna pubblicitaria e nell’immagine coordinata che accompagnano l’ingresso di queste nuove birre nel mercato italiano.
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